14 Mar Ci conosceremo su Facebook, sposeremo via Skype e saremo venduti su eBay
“Ci siamo conosciuti su facebook, sposati via skype, pubblicato le foto del matrimonio su Instagram, scaricati e venduti su eBay”.
Se ne facciano pure una ragione tutti gli intellettuali che passeggiano declamando i versi di Baudelaire, si mettano l’animo in pace quelli che affermano con superiorità di non sapere neanche cosa sia una e-mail, il web, la tecnologia e i social media hanno rivoluzionato in maniera esponenziale il nostro stile di vita.
È assodato: non si flirta più a lume di candela, ma illuminati dalla luce fioca di un desktop, si chatta, si inviano faccine, ci si innamora, arrabbia e trastulla senza doversi neanche tirare a lucido, anzi lo si può fare comodamente in boxer, calzino con la barba lunga lui, scafandro anti stupro lei.
Il diretto predecessore di facebook è senza dubbio rappresentato dalle pagine della mitica Smemoranda, il diario-agenda che conobbe un successo senza pari a metà degli anni Novanta. Le adolescenti di allora lo usavano per le stesse finalità con cui le donne di oggi aggiornano il proprio profilo su facebook, per raccontare le emozioni, i sogni, le speranze, ma anche la quotidianità, incollarci foto e poi passarlo alle amiche e permettere loro di commentare, leggere come si fa ora sulla bacheca del social network per eccellenza.
Facebook è oggi utilizzato da persone di ogni età, stato sociale e personale, le finalità sono molteplici: manifestare il proprio dissenso in campo politico o sociale per dare sfogo alla propria rabbia e fare decollare una discussione, reclamizzare un negozio o un’attività, oppure semplicemente per aggiornare gli altri in tempo reale sui propri cambiamenti di vita modificando la voce single, impegnata, relazione complicata in corso e altro. Non manca chi sfrutta le potenzialità della chat per dare il via a nuove amicizie virtuali, consolidare quelle vecchie, o scambiarsi comunicazioni di servizio senza costi. Tramite facebook è possibile includere utenti nella propria rete sociale, aggiungendoli come amici, c’è chi cerca vecchi compagni di scuola,chi annette solo persone che frequenta nella vita reale, chi aggiunge amici a caso “ciò che conta è fare numero” salvo poi non degnarli nemmeno di un saluto se li si incontra al bar.
Secondo gli esperti i rapporti nati su facebook, come tutti quelli virtuali in genere sono in prevalenza effimeri, occhio alle cantonate, spesso quando dalla chat ci si incontra nella realtà senza più lo schermo di un pc si rimane delusi, l’incanto può finire quando si scopre che l’affascinate principe è alla luce del sole solo un insipido ranocchio senza arte né parte e non l’eroe senza macchia sul quale si è fantasticato per mesi.
Anche nel 2015 il modo migliore per comunicare resta guardarsi negli occhi, faccia a faccia, magari davanti a un caffè e non protetti dal rassicurante schermo di un computer.
Chiara Macina
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