18 Feb Cani e gatti: i migliori amici dell’uomo o semplici “oggetti”?
Il cane è considerato il miglior amico dell’uomo. Il gatto è più apprezzato dai single, mentre il cane da chi ha figli. Dati alla mano sono oltre 14 milioni i cani e gatti domestici in Italia, presenti in oltre il 50% delle famiglie. Allargando l’ambito ai vari animali, i dati raccolti da Iri Information Resources per la VII edizione del Rapporto Assalco-Zoomark nel 2014 evidenziano che nel Belpaese ci sono 60,5 milioni di animali domestici, quasi uno per ogni abitante.
E tra i vari proprietari, c’è anche chi preferisce il proprio animale domestico agli essere umani e decide di lasciare al proprio cane, gatto, ecc… anche ingenti somme in eredità. Il caso più recente è quello reso noto il mese scorso e riguardante Rose Ann Bolsany, una ricca commercialista del Queens, a New York che, come racconta il Daily Mail, ha previsto di lasciare nel proprio testamento, più di un milione di dollari al proprio cane, un terrier malese di tre anni di nome Bella Mia, escludendo dall’eredità invece i due figli maschi.
Casi eclatanti a parte, il proprio animale domestico e in particolare cani e gatti, nonostante possano essere considerati dal proprietario più importanti di un familiare o meno, per la legge italiana e sammarinese invece, sono considerati “beni mobili” al pari di qualsiasi oggetto, e come tali possono addirittura venire pignorati.
In molti paesi d’Europa, come Austria e Germania è invece espressamente vietato per legge, sicuramente più evoluta, non consente di poter pignorare, cioè espropriare con la forza in caso di debiti, gli animali domestici.
Casi sul Titano ancora non risulta che si siano verificati, ma in Italia, proprio per l’assenza di una specifica norma a tutela, è iniziata una campagna mediatica e sui social network per apportare quelle modifiche normative che vietino la possibilità di pignorare il proprio animale domestico e inserirlo così nella gamma dei beni “non pignorabili”.
Infatti, esistono alcuni diritti del debitore che sono riconosciuti come “fondamentali” e “irriducibili”, quali ovviamente il diritto alla vita e alla dignità. Per questo è prevista la “non espropriabilità” dei beni di prima necessità ed essenziali per la vita stessa del debitore e delle persone con lui conviventi.
Non sono quindi pignorabili ad esempio vestiti, biancheria, letti, tavolo e sedie (limitatamente al numero dei familiari), posate e utensili, frigoriferi, stufe e fornelli a gas o elettrici; ma anche oggetti o cose commestibili e combustibili necessari a coprire il fabbisogno di un mese. Ma anche libri, attrezzi e oggetti indispensabili (vedi computer) allo svolgimento dell’attività lavorativa e armi utilizzate per l’adempimento di un pubblico servizio.
Inoltre risultano non pignorabili anche quegli oggetti che rivestano un particolare valore affettivo e morale, come la fede nuziale, gli oggetti sacri o necessari alla professione del culto religioso, le decorazioni al valore, la corrispondenza, gli scritti di famiglia e i manoscritti, purché non appartengano a collezioni di pregio.
Esistono poi anche forme di “impignorabilità relativa” e infine ci sono anche certi crediti che non sono pignorabili. Si tratta di quelli ad esempio che riguardano i crediti alimentari (come quelli dovuti in regime di separazione per il sostentamento della prole o del coniuge senza reddito), i sussidi dovuti per maternità, malattie e funerali da casse di assicurazione, enti assistenziali o benefici, e quelli destinati al sostentamento di persone in stato di indigenza.
Speriamo che anche San Marino adotti misure di tutela dei valori affettivi anche nel rapporto fra uomo e animale, perché non è affatto vero che tutto abbia un prezzo.
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