03 Nov Vita in comune? No in condominio
I problemi tra vicini e in particolare tra condomini sono una delle cause più frequenti di liti in Italia e anche a San Marino. Spesso sono causa di tensioni, incomprensioni ed esasperazioni fino a vere e proprie ossessioni verso comportamenti e persone tanto da generare liti e controversie.
Proprio in questi giorni sono di attualità i dati del ministero della Giustizia italiano in cui si segnala che i “contrasti da pianerottolo” rappresentano una buona parte delle cause civili nel Belpaese, spesso danno anche origine a procedimenti penali. E non sempre l’intervento del giudice riesce a mettere la parola fine tra i litiganti.
I motivi delle liti all’interno di un condominio o in complessi residenziali, possono essere anche banali, come il rumore dei tacchi o dello sciacquone notturno, l’acqua che gocciola dal terrazzo di sopra, una bicicletta parcheggiata nell’androne, chiodi piantati nel muro nel mezzo della notte oppure l’abbaiare frequente del cane.
Il condominio invece dovrebbe essere un luogo dove privilegiare le relazioni, dare valore ai legami invece di chiudersi nel proprio appartamento e dichiarare guerra agli altri. Infatti può rappresentare una risorsa, in particolare nei momenti di difficoltà.
Per far fronte a numerose forme di problemi e tentare di risolvere le controversie cercando di mettere tutti d’accordo in Italia è stato introdotto da un paio di anni in forma obbligatoria su diverse materie, l’istituto della mediazione civile obbligatoria. Si tratta di uno strumento che attraverso l’ascolto delle ragioni di ciascuna parte vuole e il ricorso a esperti per effettuare le valutazioni sulle questioni specifiche possono aiutare i condomini a risolvere le controversie.
L’istituto della mediazione civile sfrutta il coinvolgimento di un soggetto terzo e neutrale, oltre che competente nella specifica tematica e questione in grado quindi di suggerire le più opportune soluzioni per raggiungere un accordo che cerchi di soddisfare tutti.
L’obiettivo della mediazione civile infatti, è proprio quello di raggiungere un accordo tra le parti, con risparmio di tempo e di denaro.
Inoltre va considerato che il verbale di conciliazione costituisce titolo esecutivo (ha valore di sentenza), la procedura tuttavia è di assoluta informalità, elimina le incertezze legate a una causa, evita il rischio di condanna alle spese, è esente dall’imposta di bollo e dal contributo unificato e le spese sostenute si possono inserire come credito di imposta fino a un massimo di 500 euro.
In premessa va comunque svolta una considerazione legata al fatto che molte vertenze o controversie potrebbero essere superate o addirittura individuate e risolte sul nascere se nel condominio fosse presente un amministratore qualificato ed esperto.
Purtroppo a San Marino questa figura, nonostante i tentativi di andarla a regolamentare anche attraverso la nascita di un comunicato e proposte di Istanze, ancora non è stata istituita giuridicamente lasciando quindi la questione ancora in un limbo non più accettabile nel 2015.
Anche le normative sulla casa in generale avrebbero inoltre bisogno di aggiornamenti e implementazioni che solo in alcuni aspetti sono stati migliorati dalle nuove norme del processo civile. Manca infatti in Repubblica l’istituto della mediazione che potrebbe portare a un sicuro snellimento e semplificazione di molte situazioni, poiché sinora in vigore solo in materia di separazione dei coniugi.
Per quanto l’introduzione della mediazione non escluderebbe del tutto il ricorso al tribunale, potrebbe comunque rivelarsi un valido strumento per evitare molti processi stimolando il buon senso.
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