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Una “canzone semplice” per il nuovo film di Sorrentino, ovvero YOUTH – LA GIOVINEZZA

Una “canzone semplice” per il nuovo film di Sorrentino, ovvero YOUTH – LA GIOVINEZZA

Una verità ben detta, pulita, semplice ma carica di significati. Sorrentino artisticamente raggiunge una vetta altissima di consapevolezza. Dopo LA GRANDE BELLEZZA, film assolutamente vero sullo Star-Sistem romano, Sorrentino è ancora più visionario e contemporaneamente ancora più concreto prendendosi il pieno diritto nel rispetto delle sue visioni abbinata alla perfetta e concreta tecnica cinematografica. Una regia impeccabile.una sceneggiatura impeccabile che parla di libertà e prigionia, leggerezza e peso, giovinezza e vecchiaia, cielo e terra, vita e morte. Il film parla di contrasti molto evidenti ma conflitti dettati da una scelta privata di vita. Accettare o non accettare?  Ecco il conflitto. Il protagonista un magistrale Michael Caine è supportato da “spalle” altrettanto valide e superlative: un commovente Harvey Keitel, una feroce Jane Fonda e un poetico Paul Dano, rappresentano proprio lo scopo dell’attore, ovvero rappresentare l’umana sofferenza e resistere a essa. Sviscerano così i pensieri, emozioni, vizi, i tic del personaggio. Sorrentino rende omaggio a grandi artisti del panorama mondiale cinematografico e artistico con riferimenti a Fellini, Kubrik e Almodovar e Rosi al quale il film è dedicato, con accenni a immagini che ricordano i quadri di Schiele e Hopper.

Da un giovane Hitler a una vecchia Marilyn Monroe, da Miss Universo a uno stanco, grasso e disperato Diego Armando Maradona presente nel cast, vediamo che il rispetto per la propria arte attraversa anni di storia e lacrime. Dialoghi scritti ad arte, fotografia impeccabile così come il montaggio, il costume e l’arredo. Grandi attori americani ed europei supportati da una grande eccellenza italiana: la regia e il doppiaggio.

“Come foglie mosse dal vento ci muoviamo per sopravvivere alla giungla” dice Keitel “ non c’è differenza tra esseri umani siamo tutte comparse”… e se invece scegliessimo di attraversare quel dramma interiore ormai bloccato da enormi resistenze, accettando di morire con il sorriso sulle labbra?

Nel film tutto è in armonia dall’inquadratura studiata ad arte al taglio di luce che rende la profondità nei  volumi perfetti, i colori dell’arredo al colore dell’abito, seguendo uno stile severo e al tempo stesso fluido. Le location sono bellissime , Venezia e Alpi Svizzere, ecco che torna il contrasto. Parte del film è girato in modernissimi e stilosi interni di un decadente e imponete hotel visto da fuori.

Il contrasto nelle immagini regna sovrano come regna sul uomo .

Film bellissimo, attuale e sorprendente, farà pensare, commuovere e sorridere. Da non perdere.

Fabrizio Raggi

 

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