28 Gen Quando l’investimento è ”bello”
“L’arte indica il contenuto del futuro” secondo Kandinskij. Ma l’arte può essere anche un vero e proprio investimento per il futuro.
In periodi di crisi e di difficoltà, infatti, si riducono le spese, si cerca di scegliere meglio, si evita il superfluo e chi può e ne ha la disponibilità, se è abituato a fare investimenti, abbandona scelte più “volatili” e si rivolge ai cosiddetti “beni rifugio”, primo fra tutti l’oro. Ma c’è chi guarda anche più lontano e coniuga l’investimento economico a qualcosa di culturale. Si tratta di chi investe in opere d’arte.
La scelta di un’opera d’arte dovrebbe sempre essere qualcosa di personale, legato più al gusto e alle emozioni che suscita e produce. Solo così si può essere al riparo da scelte sbagliate in partenza e che possono anche essere fonte di frustrazione. Questo conferisce un valore aggiunto all’acquisto di un’opera d’arte, che non dovrebbe essere guidata invece solo da una visione economico pensando alla rivalutazione dell’opera d’arte. Nei paesi anglosassoni e della mitteleuropa, sono molti infatti coloro che decidono di acquistare opere d’arte per la propria casa o anche luogo di lavoro. Un investimento nel “bello” che in certi momenti può anche rappresentare una buona opportunità.
Scegliere con competenza ed esperienza non è però da tutti e anche se spesso non occorra essere un critico affermato, una solida preparazione è sempre consigliata, soprattutto per evitare di prendere cantonate.
In alternativa o anche in aggiunta all’acquisto di una un’opera d’arte, è molto sviluppato anche il mercato dell’investimento d’arte, tanto che ad esempio, dal 1985 al 2011 l’indice AMR Art 100 ha ottenuto un rendimento medio annuo del 10% rispetto al 5,9 dell’indice azionario globale MSCI World (fonte Credit Suisse). Bisogna stare attenti però ai differenti livelli di volatilità: si va da una media annua che può arrivare addirittura al 50% nell’arte contemporanea al 7% nella scultura, che rappresenta invece un porto ben più sicuro con rendimenti attorno a 7,5%.
Per chi volesse approcciarsi al tema e informarsi un po’, si può iniziare con qualche libro, ce ne sono diversi, che spiegano in sostanza come “Investire nell’arte”, considerata “il nuovo oro” e un investimento per “salvare i propri risparmi dalla crisi”. Ci sono anche diversi siti specializzati, anche in italiano (investimentidarte.eu, iiartadvisory.com e arsvalue.com).
Molto utili anche i consigli d’autore di un colosso elvetico della finanza quale Credit Suisse, che in sintesi vanno dall’investimento diretto (allestire una collezione, considerato il tipo di approccio più gratificante, che trasformerà l’investitore col tempo in un vero e proprio collezionista, ma presuppone un notevole impegno in termini di tempo, conoscenza e denaro), all’utilizzo di mercati primari e secondari (gallerie e aste). Ci sono poi le fiere che aiutano anche a orientarsi per capire le tendenze del settore. Le principali kermesse sono Art Basel in Svizzera a Miami Beach, Arte Fiera a Bologna, The European Fine Art Foundation, Maastricht Art Fair in Olanda e Frieze Art Fair a Londra e a New York.
Infine si può optare per l’investimento indiretto, cioè acquistando azioni o investendo in “art fund”, fondi dedicati all’arte che raccolgono denaro dagli investitori per allestire una collezione.
Investire in questi strumenti permette di conseguire un utile di capitale sul loro investimento, perché il valore della collezione può aumentare durante il ciclo di vita del fondo, che si traduce in una vendita con profitto, spiega il colosso elvetico della finanza. L’ammontare di entrata, però, è molto alto e ai livelli di un fondo hedge: si va da 250.000 a 500.000 dollari.
E come in Italia e in altri paesi, anche San Marino sta già operando nel settore, infatti è partito nel 2010 il fondo Scudo Arte Moderna, riservato a clienti professionali.
Infine, un’altra via più accessibile a tutti è quella rappresentata dai titoli azionari di società che operano in questo settore, anche se rappresenta la modalità di investimento con il più basso livello di “passione”.
Sorry, the comment form is closed at this time.