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Consumo… ergo sum

Consumo… ergo sum

“Consumo… quindi sono”. Cartesio potrebbe risentirsene un po’, ma è indubbio che a caratterizzare e identificare un individuo concorrano al giorno d’oggi anche gli acquisti che compie, gli stili di vita e i servizi di cui si serve. Indagini di mercato, sondaggi sulle preferenze, ecc… sono infatti ormai una presenza quotidiana per chiunque e nella quasi totalità dei casi ciò avviene per proporre al possibile acquirente l’ultima novità in un determinato settore, o l’offerta di abbonamento personalizzata.

Come consumatore in quanto tale, tuttavia, ogni persona può vantare dei diritti specifici che gli consentono una maggiore forza. Grazie alle direttive europee, infatti, il consumatore ha acquisito una vera e propria valenza giuridica, con tanto di diritti tutelati e riconosciuti e questo consente a chiunque, nel momento in cui diventa consumatore di poter esercitare tali diritti con maggiore incisività, anche di fronte a disservizi, oggetti e beni difettosi o malfunzionanti, articoli acquistati o noleggiati che si vuole restituire, ecc…

Sono diverse le norme a tutela che rientrano all’interno di quello che viene chiamato “codice del consumo” e che garantiscono il consumatore sul rispetto degli standard di sicurezza e di qualità di ciò che si acquista. Ma non solo: le leggi a favore dei consumatori regolamentano anche la possibilità di effettuare cambi, restituzioni, applicazione di scontri, vendite promozionali, ecc…

Ne sono un esempio le regole che riguardano i “saldi”, che prevedono infatti tutta una serie di specifiche, anche sulla visibilità da dare al prezzo precedente e allo sconto applicato.

E a tutela dei consumatori, ma non solo, esiste da tempo anche una ulteriore formula, quella della “Class action”. Assai nota in nord America, la class action (o, più propriamente, “azione di classe”) è stata introdotta in Italia nel 2010 e rappresenta un particolare procedimento che scatta quando qualcuno avvia una causa di risarcimento danni contro un terzo (ad esempio, contro il produttore di un oggetto o bene difettoso, contro un’azienda che fornisce un certo servizio, ecc…). In questo caso il meccanismo della class action consente a chi si trovi in una situazione identica o similare, di aderire all’azione legale già iniziata, anche mediante l’appoggio fornito dalle associazioni dei consumatori. Lo scopo principale della “class action” è di suddividere il “peso” della causa fra i vari consumatori interessati, secondo il principio “l’unione fa la forza”.

Codice sul consumo, consumatore e class action, sono termini oramai di facile comprensione e di utilizzo frequente anche nei dialoghi di tutti i giorni. Ma ad essere più verde questa volta è proprio l’erba del vicino: infatti tali concetti sono purtroppo ben poco presenti nell’ordinamento sammarinese, tanto da poter tristemente considerare il consumatore biancazzurro come un “consumatore di serie B”.

Nonostante sia in corso da tempo il pressing delle associazioni dei consumatori, la legge sul consumo data ormai in dirittura d’arrivo a fine 2012 ha trovato un ostacolo nella caduta del governo. Richiamata come priorità dalle associazioni a tutela dei consumatori, ancora non fa parte di quelle il cui iter legislativo è avviato. Stessa situazione per la norma sulla class action, prevista all’interno della legge sul consumo e quindi ferma al palo.

Assenze pesanti, quindi, che tuttavia non rendono il consumatore privo di diritti, anche se in questo caso, l’onere per dimostrare di aver subito un disservizio o per farsi risarcire per l’acquisto di un oggetto difettoso è maggiore e tutto a carico del consumatore.

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